SIRACUSA UNA CITTA' OLTRE IL MITO

imagePresentare Siracusa, città dalla straordinaria valenza paesaggistica, ambientale, paleontologica, archeologica, artistica, culturale, storica, letteraria, religiosa, che si concretizza in uno spessore stratigrafico notevolissimo in tutte le sue fasi storiche, non è sicuramente un compito facile. Città che non fu solo "la più bella e la più grande fra le città greche" come la definì Cicerone (il quale non poteva ovviamente che valutarne l'importanza sino al periodo romano), ma la città da guiness dei primati praticamente in ogni tempo. Città dalle mille risorse che mille risorse aggiunge traendole dal territorio che le appartiene. Territorio fertile che nello spazio di pochi chilometri quadrati estrinseca una varietà di tipologie ambientali e di insediamenti umani tra i più ricchi dell'intera nazione. Città poliedrica, nella quale ogni tipo di utenza può appagare le proprie esigenze; città che oggi, superate le nostalgiche ideologie neoclassiche, ci appare città aurea nel periodo geco, ma anche nei precedenti e nei successivi. Proprio in virtù di questo multiforme aspetto essa potrebbe, speriamo molto presto, metà di visitatori più interessati a lunghe permanenze, i quali, oltre ad una full immersion nell'ambito urbano, potrebbe trarre godimento isolandosi per esempio in veri e propri paradisi naturalistici come Pantalica o Cava Grande. In questi luoghi il silenzio viene interrotto soltanto dal cinguettio del merlo acquaiolo o dello scricciolo o del piro piro piccolo e dallo scorrere dell'acqua ombreggiata da salici, platani e oleandri. Sulle pareti dei costoni rocciosi che rinfiancano le cave, veri e propri canyon, si trovano, tra rovi di more, ciuffi di erika, euforbia, falsa ortica e orchidee, le tracce del lungo e paziente lavoro della mano dell'uomo preistorico: centinaia, a volte migliaia, di tombe a grotticella artificiale. Mute città dei morti, testimonianze inequivocabili delle città dei vivi. Per gli amanti del mito e delle storie d'amore, un fiume offre ricordi pregnanti: il Ciane, dalle azzurre e trasparenti acque, decorato agli argini dalle chiome del cyperus papyrus, nel fruscio leggero del vento canta ancora la leggenda della ninfa trasformata in fiume. Chilometri di spiaggia sabbiosa con formazioni di dune ove creano chiaroscuro suggestivo centinaia di egagrofile, offrono letto assolato a chi, amante del mare, si immerge nelle trasparenti acque di Vendicari, potendone apprezzare anche gli splendidi fondali. Innumerevoli esempi si potrebbero ancora fare, dalle catacombe, alle basilichette, alle grotte affrescate, alle neviere, alle città famose come Noto ed Avola antica, ai mulini, agli acquedotti, ai ponti, dagli abitati rupestri ai paesi di epoca medievale e moderna...Non solo ai turisti, ma ai siracusani stessi compito di scoprire le ricchezza del territorio! Dalle "ossa dei giganti" venute fuori dallo scavo paleontologico del Fusco relative all'elefante antico, a quello nano, all'ippopotamo, al cigno e al ghiro gigante, alle prime tracce relative alla frequentazione umana del paleolitico superiore rinvenute nelle grotte, al neolitico, all'età dei metalli all'arrivo dei Greci di Corinto nella metà dell'VIII secolo a.C., ai romani, ai bizantini, agli arabi, ai normanni, agli svevi, agli angioini, agli aragonesi, agli spagnoli, agli austriaci, ai borboni sino a noi! Siracusa è tutto questo! Ogni civiltà ha lasciato tracce indelebili del proprio passaggio e oggi, grazie ai risultati delle indagini archivistiche, archeologiche e monumentali, si riesce ad avere l'idea di una città dal ruolo primario, dal ruolo di vera e propria capitale. Questa valutazione nasce per l momento da dati parziali, il cui arricchimento potrà ulteriormente sottolinearne l'importanza. Siracusa ha il più grande teatro greco d'Occidente, l'ara per sacrifici più grande del mondo greco, l'anfiteatro tra i più grandi del mondo romano, le catacombe seconde soltanto a quelle di Roma, resti bizantini che ne documentano il ruolo di capitale del periodo, strutture sveve di impareggiabile bellezza ed unicità come il Castello Maniace che legate ai resti di altre ci pongono di fronte ad una città chiave nell'impero di Federico II, palazzi aragonesi e rinascimentali, edifici e chiese barocche dalle grandiose planivolumtrie e dai particolari decori, opere neoclassiche ed interi quartieri in stile liberty con un susseguirsi di stile eclettico che prosegue nell'architettura del periodo fascista, sino ad arrivare al moderno (Museo Archeologico, Santuario della Madonna delle Lacrime). Siracusa dal patrimonio artistico di portata europea che vede le firme di artisti prestigiosi come Antonello Gagini, Francesco Laurana, Antonello da Messina, Filippo Paladini, Agostino Scilla, Caravaggio, Luigi Vanvitelli; elenco parziale ma di per sè significativo. Siracusa primeggia in campo letterario: da Teocrito a Vittorini. Siracusa prima donna del teatro antico. Siracusa meta di pellegrinaggio mariano. Senza soluzione di continuità, nel breve spazio dell'isoletta di Ortigia, oggi il centro storico concentra tutto questo. Realtà visivamente percepibile ad esempio nello spessore materico che insiste tra lo stilobate del tempio di Apollo e la Chiesa di San Paolo e la vicina moderna costruzione del Credito Italiano. La cattedrale, nel cuore di Ortigia, è l'emblema della città: i bizantini la realizzarono sfruttando la solida struttura del tempio greco di Atena: Tutte le dominazioni successive lasciarono la loro opera aggiuntiva nell'organismo architettonico che in ogni pagina ci racconta un momento diverso ma complementare del precedente e del susseguente: La cattedrale ci appare come sintesi di tutte le culture che accentrarono in essa i loro interessi artistici e politici. Ogni membratura architettonica o arredo interno corrispondono ad una pagina che, in progressione numerica, formano il libro millenario della storia di Siracusa. La cattedrale, unico esempio di tempio greco ancora incorporato e leggibile in una struttura chiesastica, assume una straordinaria, ulteriore valenza storica: essa, infatti, si impostò sul nodo centrale della città greca - l'Acropoli - e, come già aveva scoperto Paolo Orsi (1912) e oggi validamente confermato da Giuseppe Voza (1996), sul villaggio preistorico dell'età del bronzo antico, e forse del neolitico. Aggiunto questo dato importantissimo possiamo, quindi, affermare di poter leggere tutta la storia della città (oltre cinquemila anni) che, con riflessione che ci riempie d'orgoglio è, nelle linee generali, la stessa storia della più grande isola del Mediterraneo, terra di sali e di suli, di contrasti e di conquista, ma terra fertile per arte , cultura e tradizioni: l'Isola di Sicilia.